VALORIZZAZIONE
DEL BENE: RIQUALIFICAZIONE E CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE ITALIANO
L’Italia, Paese del “Bello e Ben fatto”, ricca di quella
bellezza autentica in ogni angolo, vanta un patrimonio immobiliare notevole,
direi unico al mondo. Ed alle volte, non serve solo dare un volto nuovo ai
territori, ma occorre ripristinarne le radici.
Dobbiamo uscire dall’ottica di occupare sempre nuovi spazi,
di costruire spasmodicamente se ancora abbiamo a disposizione interi edifici,
aree industriali e storiche da recuperare. Bisogna puntare infatti sul concept
di “riqualificazione urbana”, intesa come corpus di azioni che mirano a rigenerare
non soltanto i building e il costruito, ma anche gli spazi esterni come piazze,
parchi, stadi, parcheggi.
Ripartire dal patrimonio immobiliare è dunque una missione
per restituire valore culturale e sociale al nostro Paese.
E’ un progetto volto a instaurare un rapporto dialettico,
equilibrato e sostenibile tra architettura e paesaggio al fine di creare una
community a misura d’uomo ed io, personalmente, lo interpreto non soltanto come
strumento regolatore e normativo, ma come fondamentale elemento di
programmazione e visione strategica di sviluppo dell’Italia. Occorre ridare
nuovo appeal a città, edifici e intere aree.
Come pensiamo di produrre nuovo valore se non potenziamo
quello già esistente?
Il costruito costituisce il fronte di più grande interesse
nel Paese ad oggi: edifici storici in cattive condizioni, soluzioni costruttive
che negli anni ne hanno reso fragile il comportamento strutturale, oppure
materiali non adatti a garantire le prestazioni necessarie in caso di sisma,
sono fattori da considerare nella salvaguardia del patrimonio, con un focus
sulla tecnologia che in tanti casi può salvare ed elevarci.
La tecnologia e la sostenibilità rappresentano in questa
partita due leve fondamentali: la sostenibilità ambientale è anch economica e
la tecnologia rappresenta la vera chiave di volta in questo processo di
rigenerazione. L’immobiliare del futuro va in un’ottica di sempre maggiore
sostenibilità, necessaria in un settore fra i più “energivori” al mondo.
Quantificare i risparmi energetici e di materiali sta diventando un imperativo
e i nuovi strumenti digitali sono un valido alleato per muoversi in questa
direzione. Per il futuro, infatti, ci si aspetta che il machine learning, così
come l’intelligenza artificiale, siano alla base di strumenti in grado di
suggerire in modo automatico le scelte da implementare per ottenere una
riduzione di costi, materiali, consumi energici, idrici ed emissioni
inquinanti.
Le moderne tecnologie possono, invece, fornirci indicazioni
dettagliate sullo stato di salute degli edifici e delle infrastrutture, per
poter intervenire tempestivamente con un piano di manutenzione o agevolare la
ricostruzione a seguito di crolli. Il fine è quello di avere edifici e spazi
esterni sempre salubri, innovativi, rispettosi dell’ambiente.
Parliamo poi di Building Automation, da applicare
all’immobiliare “da rigenerare”, con riferimento a un sistema che permette di
controllare e gestire gli impianti integrati di un edificio. Il sistema di
controllo è informatizzato, intelligente e consta di dispositivi elettronici progettati
per monitorare e controllare i diversi sotto-sistemi (illuminazione,
antincendio, controllo accessi, riscaldamento e climatizzazione,
anti-intrusione, videosorveglianza, sicurezza). I vari sotto-sistemi possono
così interagire, favorendo il risparmio energetico e di conseguenza permettere
una certa riduzione dei costi. I sensori di presenza, illuminazione e
condizionamento vengono dunque integrati nel sistema e sono
"interoperabili”, garantendo in questa connettività i livelli più alti di
qualità e comfort.
Recuperare il nostro patrimonio, con interventi puntuali e
mirati a ricucire il tessuto urbano, ci consente di rispondere ai cambiamenti
della domanda, rispondendo a esigenze di sostenibilità ambientale e energetica
con uno sguardo sempre focalizzato sull’innovazione.
La
tecnologia in questo scenario si va dunque a integrare in un tessuto già
preesistente, in uno spazio già definito e costruito in un altro tempo…questo
palesa come possa connettersi e migliorare strutture non soltanto figlie del
suo tempo, ma anche quelle ad essa diacroniche. La tecnologia non serve
soltanto ad innovare, ma con la sua potenza, è in grado di conservare e dar
nuovamente voce al passato.
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