Viviamo circondati dai dati, dati che sempre più ci arrivano
dalle tecnologie IT fisse e mobili quali pc o smartphone, e dal massiccio
utilizzo di Internet come mezzo di collegamento fra cose e persone. È partendo
da questa considerazione che i recenti
accordi siglati da Italia e Giappone per lo sviluppo congiunto di attività
scientifiche, tecnologiche e produttive nel campo del super-calcolo e delle
scienze neurali rappresentano a mio avviso un’importante opportunità per il
nostro sistema imprenditoriale, in particolare quello ad alto contenuto
tecnologico.
Grazie anche alle ultime importanti acquisizioni, dal supercomputer
Leonardo al data center del Centro Meteo Europeo, Bologna
e l’Emilia-Romagna sono diventate negli ultimi anni un punto di
riferimento a livello nazionale ed europeo nel settore del calcolo ad
alte prestazioni nonché snodo internazionale del sistema della conoscenza. Quella
appena conclusa, è l’intesa più rilevante fra Italia e Giappone mai realizzata
e un riconoscimento internazionale del polo emiliano-romagnolo dei big data e
dell'intelligenza artificiale quale infrastruttura strategica per l'intero Paese
e tutto il Sud Europa.
L’Italia si prepara dunque a diventare il nodo del sistema europeo della ricerca sui big
data e sull’intelligenza artificiale grazie alla capacità dimostrata nell’organizzare
e riunire tutti coloro che studiano questi temi. Approfondire la più avanzata
realtà giapponese del settore e intraprendere nuove forme di cooperazione con
il Sol Levante non può che essere positivo per entrambe le economie.
Una collaborazione,
quella con il gigante tecnologico asiatico, in grado di sviluppare
nuove aree di ricerca oltre a progetti per imprese interessate
a sviluppare relazioni in ambito internazionale e in grado di coinvolgere
diversi attori del sistema Italia. Un percorso che consentirà al nostro Paese di giocare un ruolo sempre
più importante a livello internazionale.
Obiettivo della partnership
nippo-italiana è la ricerca e lo sviluppo
di nuove conoscenze al servizio delle persone. Con big data e
intelligenza artificiale applicati
a mobilità, servizi per i cittadini; automazione e digitalizzazione industriale
e del costruito; sviluppo sostenibile, energie rinnovabili, economia circolare.
Attualmente, ad esempio, le principali applicazioni dell'IA nel settore delle costruzioni si concentrano sull’utilizzo
dell'apprendimento automatico per il
riconoscimento di schemi e sulla visione
artificiale per il riconoscimento di immagini. Il miglioramento della sicurezza dei lavoratori nei cantieri
che utilizzano l'intelligenza artificiale sta sempre più prendendo piede nelle grandi imprese di
costruzioni. Nei prossimi anni mi aspetto di vedere un incremento nell’impiego
dell’AI per migliorare l'efficienza dei
processi di costruzione dalla pianificazione al monitoraggio durante la
costruzione effettiva.
Nell’immaginario collettivo, il Giappone viene considerato
come l’emblema delle nazioni più all’avanguardia, ma anche l’Italia ha tanto da offrire a livello tecnologico. Siamo
un Paese che continua a sottostimare la propria eccellenza in questo campo:
siamo tra i soli cinque soggetti europei e i 14 a livello mondiale che si
confrontano annualmente sul tema del supercomputing.
Dovremmo iniziare a consideraci quali attori di primo piano nello scenario tecnico-scientifico
internazionale e rilanciare il brand del
Made in Italy promuovendone anche i
settori meno “tradizionali”.
L’hub di ricerca
di Bologna e gli accordi con il Giappone, possono agire come driver per tutto il Paese, perché da essi
può partire realmente il riposizionamento
dell’Italia nel contesto produttivo mondiale, dove i big
data costituiscono il nuovo sistema della conoscenza.
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