Passa ai contenuti principali


Design Week: “the future of living and the planet of the future”
 -L’architetto Stefano Boeri ci porta su Marte-



 “…per aver modificato con il Bosco Verticale lo Skyline della città con un linguaggio architettonico che impatta sulla progettazione sostenibile…” fu questa la motivazione con la quale nel 2016 abbiamo premiato con orgoglio l’Architetto Stefano Boeri; era la prima edizione dell’Award Aspesi/Johnson Controls: Skyline sua altezza il grattacielo.
E così, caso è, che all’interno del Salone del Mobile, dal 17 al 22 Aprile, il visionario architetto ci riporta ancora una volta in cielo con “The future of living and the Planet of the future.”

Attraverso un’installazione immersiva ispirata alle atmosfere del Pianeta Rosso, è stato creato con estrema genialità quell’immaginario marziano che il cinema fantascientifico ha via via stratificato negli anni.
“The Future of Living and the Planet of the Future” nasce con l’obiettivo primario di mettere alla prova la capacità di anticipare il tempo e le innovazioni in modo da decifrare i futuri possibili dell’abitare. Disegnare uno spazio – è l’incipit concettuale – equivale a esplorare un mondo sconosciuto e richiede quindi una forte attitudine all'interpretazione dell’ignoto.
Procedendo nell’ambiente sotterraneo di “The Mall”, scenografico spazio ipogeo immerso nel cuore del nuovo Innovation Design District, contesto scelto per l’allestimento di space&interiors, il visitatore potrà provare la sensazione di essere catturato da un’astronave aliena; potrà dunque proiettarsi in un grande spazio fluido che oltrepassa la rigidità dell’allestimento fieristico per mettere in scena spazi e soluzioni sorprendenti per l’architettura del domani.

Lo scenario di sperimentazione creativa di space&interiors propone così una possibile anticipazione delle risposte progettuali agli effetti devastanti del cambiamento climatico, a partire dall’innalzamento del livello degli oceani: effetti che in un quadro estremo potrebbero anche indurre l’uomo, in un tempo non così lontano, a pianificare una colonizzazione di massa su Marte. Quanto oggi appare fantascientifico potrebbe rivelarsi nei prossimi decenni sempre più realistico e richiedere una risposta immediatamente praticabile a tutti i livelli.

 Lo abbiamo scritto, lo abbiamo detto, ma soprattutto Johnson Controls lo ha anticipato: chi disegna gli spazi, chi pone all’interno i sistemi di tecnologia più avanzata, declina un mondo sconosciuto ed innovativo pronto ad anticipare l’ignoto. Posso con orgoglio dire che l’azienda di cui sono alla guida anticipa e disegna i confini di un universo che cambia ogni giorno: amo infatti definirci un grande catalizzatore di novità ed innovazione.

Siamo fieri di aver premiato Stefano Boeri, lo sentiamo vicino nello sviluppo di mondi dove è probabile andremo a vivere tra cento anni (vedi il pianeta rosso); questa evoluzione Noi la stiamo creando nello scenario delle Smart Cities, dove tecnologia, sistemi integrati e virtuosità dettano spazi, tempi e relazioni nuovi. Johnson Controls non è una azienda che commercializza senza pensiero, ma è un player internazionale che può aiutare progetti grandi a diventare grandi progetti.
Gli strumenti, la vision e la mission che rappresentano i nostri asset plasmano una realtà future proof, dove gli architetti visionari e geniali, come Stefano Boeri, possono dare un contributo fondamentale apportando alla tecnologia anche il design inteso come armonie delle forme.

Ci vediamo su Marte!



Commenti

Post popolari in questo blog

EVOLUZIONE SHOPPING MALL: IL PASSATO, PRESENTE E FUTURO DEI CENTRI COMMERCIALI PASSA DA MILANO

Tra i tanti gioielli architettonici in Italia, la Galleria Vittorio Emanuele è unica nel suo genere, è una delle attrazioni turistiche più famose di Milano, nonché uno dei luoghi del cuore per i cittadini. Nonostante ciò, ancora in pochi sanno che la Galleria è considerata il primo centro commerciale della storia .   Classica ed elegante, è stata il modello di ispirazione per altre gallerie commerciali sorte in tutto il mondo. Costruita nella seconda metà dell'800, rappresenta esattamente ciò che Milano sarebbe diventata molti anni dopo: un lussuoso portale di eleganza, arte e, naturalmente, acquisti . Il legame che lega Milano e i centri commerciali è continuato nel tempo e oggi la città e i dintorni ospitano alcuni dei centri più innovativi in Italia, considerati i prototipi nazionali della nuova concezione di mall in piena era e-commerce, quali lo Shopping District di City Life o Il Centro ad Arese. Indubbiamente, gli equilibri tra centro commerciale e consumatore ...
APPALTI OPEN BOOK: UN NUOVO FORMAT PER TRASFORMARE LE CITTA’ Qualche mese fa ho partecipato ad un seminario organizzato da Fiabci e Associazione Aspesi, nella cornice suggestiva del Castello di Chiavari. Topic centrale sono stati gli Appalti Open Book , nuovo format contrattuale che sta disegnando la geografia della futura urbanizzazione sostenibile nelle grandi città. Chi mi conosce sa quanto io sia aperto ad abbracciare il “nuovo” e questa innovativa tendenza, rappresenta certamente un punto di forza e vantaggio rispetto l’approccio tradizionale. Nello scenario di Milano poi, città dinamica e a respiro internazionale, il tema è parecchio sentito e salutato positivamente come formulazione negoziale più flessibile. Questa città, nello specifico, è molto attrattiva per questo genere di interventi e la clientela internazionale viene irretita da questo format d’appalto inusuale per l’ordinamento giuridico italiano. L’appalto Open Book, di matrice inglese, trova comunque sempre pi...

I LOVE SHOPPING...IN STORE!

Milano è in fibrillazione per la Settimana della Moda.  Con la Fashion Week, il capoluogo lombardo si conferma capitale italiana e internazionale del glamour. Sfilate, collezioni e presentazioni rendono frenetica l’atmosfera che si respira in città, suggerendoci come i giorni neri di questa eccellenza del Made in Italy siano alle spalle. D opo il periodo di crisi che ha visto le case di moda assottigliare i margini a causa della recessione economica globale e della competizione serrata dei colossi internazionali del fast-fashion , il settore vede crescere nuovamente il proprio fatturato. Il sistema moda sta infatti conquistando un peso sempre più importante nell’economia del nostro Paese. Il giro d’affari del fashion Made in Italy all’estero ha raggiunto un val ore di oltre 50 miliardi di euro nel 2018. Se da un lato è stato fondamentale per i luxury brand iniziare a vendere online, dall’altro è stata premiata anche la scelta di ridefinire il concetto di nego...