IL
RINASCIMENTO MODERNO DI ROMA: UN VIAGGIO TRA BELLEZZA E RIQUALIFICAZIONE
Spesso mi ritrovo a Roma per motivi lavorativi e mi fanno
compagnia varie riflessioni per quanto riguarda il “rilancio” di questa città,
di cui oggi tanto si parla. Soltanto operazioni immobiliari mirate di recupero
territoriale hanno la capacità di avviare in tempi brevi una ripresa
socio-economica consistente ed efficace.
Se nel mondo Roma è conosciuta come città eterna certamente
un motivo c’è – direi anzi più di uno – visibile e tangibile ai nostri occhi. Una
letteratura sterminata testimonia che la Caput Mundi era l’ombelico della
civiltà europea; lì dov’è nato il Senato, dove sono state partorite filosofia e
retorica, dove sono state costruite strade indistruttibili che hanno sfidato tempo
e guerre, sono stati eretti ponti e palazzi straordinari. Si respirano davvero
una magia secolare e un’eleganza che non passano mai allo scoccare inesorabile
del tempo, che solitamente invece non risparmia. Roma è protagonista di migliaia
di pagine di storia, avendo contribuito a scriverla di suo pugno quella storia
plurisecolare, regina, nei suoi tramonti che incantano, negli scorci, nelle
chiese, nei fasti passati.
Camminando in quelle strade, tra quelle meraviglie, auspico
vivamente una sorta di Rinascimento in chiave moderna. Ricordiamoci la stagione
che va dagli anni quaranta del Quattrocento, fino al culmine nella prima metà
del Cinquecento, quando la città papale fu il più importante luogo di
produzione artistica dell’intero continente, con maestri che lasciarono un
segno indelebile nella cultura figurativa occidentale. Progetti ambiziosi che
incarnano l’anima del rinascimento romano, come la cupola di San Pietro, la
sontuosità della Cappella Sistina, la Pietà di Michelangelo, il genio
trasversale ed eclettico di Leonardo Da Vinci. In onore e in forza del suo
passato Roma ha di certo il diritto di essere protagonista di un rilancio e su
questo non si può più procrastinare.
Ha certamente bisogno di incisive operazioni immobiliari,
di investimenti nel Real Estate, del recupero del patrimonio e del territorio
già esistenti. Per renderla nuovamente Grande oggi non ci si può esimere
dall’applicazione della tecnologia nel senso più olistico del termine: occorre trasformarla
in una smart city, esempio di
efficientamento energetico, sicurezza, salubrità e tante altre combinazioni
vincenti.
Parigi e Londra ad esempio raccontano anche loro una storia
plurisecolare, ma accanto al passato offrono anche futuro, tecnologia,
speranza, velocità, dinamismo. Il confronto tra Roma e altre città
metropolitane, leggendo anche i dati statistici, si mostra impietoso. Sono
megalopoli della modernità che pulsano di vita e sono percepite, opportunamente
direi, come faro di opportunità e libertà. Efficienza, sostenibilità, sicurezza,
tecnologia, building, machine learning, IoT, Cloud, mobilità fanno da padrone
in un tessuto dove la “tecnica” lascia anche spazio alle sensazioni.
L’obiettivo lì infatti non è soltanto quello di costruire edifici, ma di creare
spazi di incontro e di condivisione. La tecnologia in quello scenario regala
esperienze, crea spazi vivibili, disegna interazioni tra sistemi, processi, persone.
Design, dati aperti e condivisi, connettività, competenze
digitali, infrastrutture efficienti migliorano la qualità dei servizi al
pubblico. Pensiamo ad esempio allo Smart London Board, un organismo
appositamente creato per la mobilità di Londra. Come ben sappiamo il tema del
traffico e del trasporto pubblico, è sempre un topic di discussione in ogni
città. Questo è soltanto un richiamo, ma sono tanti gli elementi che consacrano
come smart queste realtà duttili e a prova di futuro.
Dobbiamo cooperare insieme per il rilancio di un vero
gioiello in cui hanno camminato i giganti, in cui è nata la cultura e si
respira una magia che sfugge ai clichè o alle mode. Lo dobbiamo a noi stessi,
alle nostre radici, a un sentimento di orgoglio e appartenenza che spesso in
Italia viene dimenticato, alle generazioni future. Rispolveriamo la “Grande Bellezza”,
riportiamola alla luce, vestigia di magnificenza. E’ come camminare in un
museo, in un salotto a cielo aperto…
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