INNOVATION
MOOD: IL BISOGNO DI SENTIRSI ALL’AVANGUARDIA
“Non
basta avere un’idea per sentirsi innovativi. Bisogna creare Valore”
Chi di
Noi non ricorda Star Treck che già nel 1989 anticipava auricolari Bluetooth,
traduttori universali e la siringa hypospray, oggi divenuti realtà. Oppure
avete presente le "macchine volanti" di Skynet? Beh, ovviamente
anticipano i droni di oggi comandati a distanza, creati per la geniale
pellicola di Terminator nel 1984. E poi Ritorno al Futuro del 1989, che
anticipava da Google glass a Skype.
Notiamo
che l’innovazione non ha una definizione universale, non conosce tempi
prestabiliti o regole preconfezionate. Cambia in base alle scoperte, ai nuovi orizzonti,
ai diversi scenari.
Gli Egizi erano innovativi per aver creato le piramidi,
aver scoperto la fabbricazione del vetro, i Romani per aver realizzato le più
grandi opere architettoniche al mondo e delineato i paradigmi del diritto (dura
lex, sed lex!); poi ancora ci sono stati la stampa, i treni, le automobili, gli
aerei, Internet. Ci sentiamo innovativi a “vivere” gli strumenti del nostro
tempo.
Ci consideravamo moderni col primo cellulare a due
funzioni, mentre oggi senza smartphone ci sentiremmo persi e smarriti. Vogliamo
essere sempre connessi, mossi da quella che viene definita oggi come “mobile
addiction.” Sentiamo il bisogno di condividere, postare le nostre esperienze, i
nostri viaggi, i nostri risultati. Quasi come: “Sei unicamente quello che
mostri e che condividi con gli altri.”
Innovare per me vuol dire cambiare. E significa innanzitutto
indurre un cambiamento concreto, reale, utile, positivo, nella vita delle persone,
delle imprese, delle organizzazioni. Non esiste l’innovazione declamata o
teorica: esiste soltanto se è vissuta positivamente e concretamente da
qualcuno, qualunque sia la forma secondo la quale questo elemento positivo si
manifesta.
Innovazione per me è creazione di Valore, non nuovismo. Una
“cosa nuova” ma senza valore — qualunque sia la modalità secondo la quale
questo valore si manifesta — non è un’innovazione, ma solo retorica.
Non basta “avere una idea”, per essere innovativi. Non è
sufficiente sentirsi creativi. E non serve copiare o variare l’esistente. Le
vere innovazioni sono quelle che cambiano la vita delle persone e richiedono la
comprensione di complessi processi, attitudini, tecnologie e dinamiche socioeconomiche.
Lo Smartphone, Internet hanno innovato non soltanto come “new
product”, ma in quanto hanno in modo prepotente ridefinito il modo di
relazionarsi delle persone, di interfacciarsi al mondo, di interpretare i
propri bisogni, di istruirsi, informarsi.
Sentirsi Innovativi per molti, ad esempio, consiste nello
scrivere un post, acquistare l’ultimo prodotto tech lanciato sul mercato,
cavalcare un trend considerato “cool”. Per altri Innovazione fa rima con
Digitalizzazione; ma il digitale non è il gadget del momento. E’ il sale che
cambia, rilegge, rivoluziona tutti gli ambiti culturali, sociali e economici
della nostra vita.
Per me personalmente avere un Mood Innovativo vuol dire
possedere: determinazione (purposefulness), sperimentazione (experimentation),
senso di responsabilità (empowerment), collaborazione (collaboration), capacità
di osservare l’ambiente (looking out), capacità di realizzare efficacemente
nuove idee (refinement).
Dobbiamo
lasciarci conquistare dalla curiosità del nuovo e del diverso, dall’amore per
l’analisi critica dei limiti e delle potenzialità di ogni proposta che ci viene
fatta, dall’intelligenza che sa “declinare e inserire il nuovo nella
tradizione”, non per lasciarsi condizionare, ma per trovare terreno fertile
dove attecchire e crescere.
Innovare
vuol dire implementare la filiera del Valore. E’ vantaggio competitivo. E’
Visione.
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