EFFICACIA
ED EFFICIENZA: UN VIAGGIO TRA OBIETTIVI E RISULTATI
“Siate
come i giardinieri: investite le vostre energie in modo che qualsiasi cosa
facciate duri una vita intera e anche di più.”
Questo è uno dei grandi insegnamenti che ci lascia Sergio Marchionne, deal
maker e visionario dell’industria italiana.
Amo questo pensiero, ci racconta quanto sia fondamentale lo
slancio, la tensione al risultato nel lavoro, così come nella vita. Noi come
individui, noi come organizzazioni, noi come aziende abbiamo il diritto/dovere
di prefissarci degli obiettivi, di misurarci a livello di performance: non
perché la fatica del lavoro si traduca asetticamente in un numero, ma perché le
metriche di valutazione rappresentano per tutti noi, uno stimolo ed anche una gratificazione.
Efficacia ed efficienza sono le due dimensioni fondamentali
all’interno di un’azione organizzativa. Si parlano tra loro, comunicano,
tendendo in realtà allo stesso goal: rendere competitiva e distintiva l’organizzazione
stessa.
Se per efficacia intendiamo la capacità di raggiungere
l’obiettivo prefissato, con efficienza, valutiamo l’abilità di farlo, impiegando
le risorse minime indispensabili. Vi possono essere organizzazioni e aziende
non efficaci ma efficienti, e viceversa, in quanto una sfera non postula per
forza l’altra. Realizzare uno sviluppo organizzativo efficace ed efficiente,
partiamo col dire, che non segue una regola standard e universale in tutte le
sue configurazioni. Il mercato è in continua evoluzione, ogni segmento respira logiche
diverse, ma il leit motiv è il medesimo: la creazione di Valore.
Spesso le aziende confondono efficacia con efficienza, o
pensano, che basti la prima per avere successo e per poter stare sul mercato (niente
di più errato!). L’efficacia può essere ottenuta lavorando tanto, concentrandosi
su degli obiettivi specifici e dettagliati, mettendo in campo, generalmente,
una quantità di risorse superiore al necessario (vale a dire spreco).
L’efficienza invece significa lavorare bene, impiegando risorse sufficienti
all’ottenimento del risultato voluto: parliamo quindi ottimizzazione.
Per stare nel mercato bisogna essere concorrenziali e per
fare ciò non basta solo essere performanti, vale a dire raggiungere la meta, ma
bisogna farlo con metodo; proprio qui sta la differenza tra un processo
efficace ed uno efficiente. Il secondo sarà opportunamente programmato, verrà
poi eseguito seguendo la programmazione e seguirà la giusta e corretta
verifica. Nel primo invece una cattiva programmazione o la sua assoluta
assenza, condurranno ad una serie di prove e modifiche che porteranno con se
aumento del costo, perdite, demotivazioni, conflitti. Essere efficaci non
equivale ex lege ad essere efficienti.
Una buona programmazione delle attività da svolgere che
siano a breve, medio o lungo termine è assolutamente necessaria per procedere
in modo efficiente alla fase dell’azione, della realizzazione del
prodotto/servizio destinato al cliente. Il processo di monitoring permette poi all’organizzazione,
di poter controllare costantemente le attività produttive, capendo dove si
insinuano eventuali disfunzioni e poterle regolarmente gestire, eliminarle o
correggerle.
Per parlare di efficacia ed efficienza non possiamo
esimerci dal trattare che cosa sia una strategia aziendale, ovvero una
pianificazione. Molto spesso sentiamo parlare della differenza tra strategia e
tattica, chiamata anche “arte della guerra.” Spesso la strategia, che vanta
comunque di essere uno dei cardini della vita di un’azienda, si confonde con la
tattica. Il 90% delle volte è infatti proprio quest’ultima. Strategia senza
tattica è la via più lenta per arrivare alla vittoria. Tattica senza strategia
è il rumore prima della sconfitta.
L’analisi, dallo scenario ai main need del cliente, è
fondamentale per costruire qualsiasi tipo di pensiero finalizzato
all’obiettivo. Devi conoscere il mare in cui stai navigando per non farti
sorprendere dalla tempesta. Questo è il key-element di un’azienda che funziona.
Efficacia, efficienza, obiettivi, strategia, tattica devono
essere coerenti alla Vision, alla Mission e ai Valori dell’azienda, non
dimenticandoci mai che dietro a grandi risultati, ci sono sempre grandi persone.
Chiudo con un famoso pensiero che
condivido nell’emozione che suscita e nel valore che trasmette.
“Esiste
un mondo in cui le persone non lasciano che le cose accadono. Le fanno
accadere. Non dimenticano i propri obiettivi, li tengono stretti in un pugno.
Si gettano nella mischia, assaporano il rischio, lasciano la propria impronta. E’
un mondo in cui ogni nuovo giorno e ogni nuova sfida regalano l’opportunità di
creare un futuro migliore. Chi abita in quel luogo, non vive mai lo stesso
giorno due volte perché sa che è sempre possibile migliorare qualcosa.”
Buongiorno Dott. Giaccio,
RispondiEliminami trovo molto in linea con le riflessioni di questo articolo e provo piacere nel leggere le citazioni di una persona (Sergio Marchionne) che credo abbia dimostrato con i fatti come un'azienda possa essere "risistemata" conseguendo obiettivi all'inizio inimmaginabili diventando così un esempio per molti manager.
Vorrei poter completare (se mi è consentito) il pensiero di questo articolo utilizzando un altro pensiero che Marchionne ci ha lasciato e che pesa , come su una bilancia, chiaramente l'importanza di avere una chiara visione del "mare su cui si naviga" per individuare una rotta perfetta e lo stato della nave e delle persone deputate a perseguirla.
Le lascio il suo pensiero per continuare la riflessione:
"Quello che ho imparato da tutte le esperienze di amministratore delegato negli ultimi dieci anni è che la cultura aziendale non è solo un elemento della partita, ma è la partita stessa. Le organizzazioni, in sintesi, non sono null'altro che l'insieme della volontà collettiva e delle aspirazioni delle persone coinvolte." Sergio Marchionne
Per cui direi che questa riflessione dovrebbe spostarsi maggiormente sulla volontà e le aspirazioni dell'equipaggio.
Cordialmente
A.Costa